martedì 8 dicembre 2020

Gli enti locali nella bufera Covid. La testimonianza a Interris.it di un amministratore pubblico


Di seguito la mia intervista a Interris.it

1) Quali sono le difficoltà maggiori che pone la pandemia all'azione amministrativa?

L’azione amministrativa in questa pandemia, che dura ormai da mesi, risulta davvero difficile e incerta. Qualsiasi progetto o evento in programma viene annullato o sospeso, non è possibile fare una vera e propria pianificazione temporale su qualsiasi tipo di attività. Tra decreti, lockdown, quarantene, positività e smart working anche gli uffici Comunali hanno avuto una lieve “frenata” e tendono, per forza di cose, a gestire per lo più situazioni critiche o che non sono più rinviabili.    

Se vogliamo vedere il “bicchiere mezzo pieno”, l’attuale emergenza ci da la possibilità di testare la “resilienza” dell’Ente e capire se l’organizzazione adottata (persone, procedure, soluzioni informatiche etc…) in pochissimi giorni, riesce a rispondere ai requisiti di continuità operativa, oltre ad avere una valutazione tangibile dei servizi che effettivamente riescono a dare risposte ai cittadini. Da questa esperienza anomala e inusuale, è sicuramente possibile trarre degli insegnamenti e farne tesoro per il futuro. 


2) Ad un amministratore locale quale tipo di richieste arriva dalla popolazione in una situazione di emergenza socio-sanitaria come una pandemia?

Ricoprire il ruolo di Amministratore Locale in una situazione di grande difficoltà come questa, implica un notevole impegno fisico e mentale, ma soprattutto una grande capacità di ascolto verso i propri cittadini. Milito da anni come volontario della Protezione Civile e ho svolto interventi durante terremoti, alluvioni, neve, incendi, frane, ma un rischio invisibile, complesso e mutevole come questo non è facile da gestire e va affrontato giorno per giorno, con ragionevolezza e ponderazione.

In una comunità come la nostra ci si conosce quasi tutti, il contatto è diretto, senza filtri, quindi è normale che l’Amministratore di turno diventi un riferimento per qualsiasi cosa.  

Non conto più i messaggi e le telefonate che mi arrivano quotidianamente: chi chiede delucidazioni relativamente ai decreti emanati dal Governo, chi chiede assistenza per la spesa o per i farmaci, chi chiede quali servizi pubblici sono attivi, chi un aiuto per fronteggiare un piccolo imprevisto o, semplicemente, chi vuole solo sapere se è possibile fare o no una qualsiasi azione quotidiana come andare al mercato, fare una passeggiata o frequentare i parchi Comunali.

Non ho la presunzione di avere una risposta pronta per ogni domanda o la soluzione ad ogni problema, ma cerco di rispondere a tutti, come faccio anche nell’ordinario, in quanto penso che il ruolo istituzionale da me ricoperto non può limitarsi ad una rappresentanza politica ma deve dare riscontri reali e, in caso di necessità, deve essere anche un supporto dal punto di vista morale. Per un vero amministratore le difficoltà sono all’ordine del giorno e chi opera negli Enti Locali non ha sicuramente tempo di fare i “teatrini” che vediamo tutti i giorni sui media, in questo momento bisogna essere concreti ed efficaci.

 

3)  In che modo i servizi assistenziale di un Comune possono collaborare con il terzo settore per fronteggiare la crisi Covid?

I Servizi Assistenziali del Comune hanno una conoscenza generale, attuale e storica, del “tessuto” socio economico del territorio e molto dettagliata di tutte le situazioni in condizione di maggiore vulnerabilità e marginalità. Proprio per questo, da mesi, è il settore più sotto pressione. 

Non appena è partita la pandemia l’Ufficio era già a conoscenza delle famiglie e delle situazioni su ci sarebbe stato bisogno di interventi, evidenziando gli ambiti critici e il target su cui tenere alta l’attenzione, ha quindi esercitato un ruolo di informazione con gli Organi Istituzionali che a loro volta si sono raccordati con il Centro Operativo Comunale, la Polizia Locale, i Servizi tecnici ed Amministrativi.

Le domande hanno riguardato prevalentemente il sostegno economico ma anche quello alimentare, contributi per pagare affitti, bollette ed utenze. Diverse sono le richieste di aiuti per avere la spesa o i farmaci a casa, presentate da parte di cittadini con problemi di deambulazione o che non possono uscire di casa.


4) Quali progetti ha messo in campo il suo comune per aiutare i cittadini più colpiti dalla pandemia

Da anni il Comune di Camerano ha adottato dei piani di emergenza diversificati per tipologia di rischio che prevedono delle azioni specifiche con l’indicazione di chi e come deve operare. Anche se non è previsto un vero e proprio piano Comunale per l’emergenza Covid è comunque possibile rifarsi a queste procedure per l'assistenza alla popolazione.

Il primo passo è stato quello di aiutare le persone che sono in difficoltà per gli spostamenti a causa della quarantena o della malattia o, più semplicemente, perché anziane e/o con problemi di disabilità. Grazie all’aiuto della Protezione Civile si riesce a consegnare a casa la spesa e i farmaci ai più bisognosi. In tempi brevi è stata fatta la consegna dei buoni spesa del Governo e sono stati erogati appositi contributi per tutte quelle situazioni di indigenza ordinaria e straordinaria.

Per le imprese, oltre a tutti i provvedimenti del Governo, sono stati sospesi i pagamenti e data la possibilità di ampliare l’occupazione del suolo pubblico, è stata ridotta la tariffa rifiuti in base all’effettiva fruizione del servizio. Nei casi di utenze con positività, è attivo un servizio di consegna di kit covid per il conferimento dei rifiuti domestici. 

La Polizia Locale e la Protezione Civile hanno svolto un'importante attività di informazione e verifica su tutto il territorio, presidiando i luoghi maggiormente frequentati dai cittadini (parchi, cimitero, centro cittadino), affiancata da un continua informazione con comunicati stampa, social, messaggistica, app e servizi dedicati per l’allerta.

Sono state coinvolte nell’emergenza anche le associazioni sociali, sanitarie e culturali che hanno fatto da supporto in un gran numero di iniziative e attività sia concretamente sul territorio che in remoto.

Infine c’è stata la collaborazione di alcune imprese che hanno donato alimenti e mascherine per i cittadini che ne avessero avuto necessità. 

La fortuna maggiore è che la Comunità ha reagito bene a questa situazione emergenziale. In tanti si sono offerti per aiutare, ma soprattutto quasi tutti hanno rispettato le indicazioni emanate dal Governo e dalla Regione Marche.

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https://www.interris.it/la-voce-degli-ultimi/gli-enti-locali-nella-bufera-covid-la-testimonianza-a-interris-it-di-un-amministratore-pubblico/

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