sabato 12 marzo 2011

Il Federalismo Municipale

IL FEDERALISMO MUNICIPALE
COSA VUOL DIRE E COSA CAMBIA PER I CITTADINI.
I PIDIELLEGHISTI NE CAMBIANO I NOMI: DA ICI a IMU, DA ADDIZIONALI A “TASSA DI, O TI, SCOPO”, DA IRPEF A “CEDOLARE (CHE TE) SECCA”.
MA A PAGARE SARANNO SEMPRE GLI STESSI.

VEDIAMO ALLORA CHI PAGHERA’ E CHI NON PAGHERA’.
Vediamo innanzitutto come funziona e come dovrebbe funzionare il vero federalismo fiscale.
Fino ad oggi, tutte le tasse che paghiamo vengono raccolte dal governo centrale (la c.d. Roma ladrona) e vengono parzialmente ridistribuite fra i vari territori. Con il federalismo municipale, invece, il Governo autorizza i Comuni, attraverso una propria autonomia impositiva fiscale, a mettere nuove tasse o ad aumentare le vecchie incamerando il gettito. Ciò dovrebbe quindi comportare una diminuzione delle tasse versate a ROMA e di conseguenza un aumento delle tasse versate a FABRIANO. COSI’ NON E’. Se da una parte la legge premia gli enti locali che sanno amministrare bene le risorse e punisce quelli che hanno distribuito sul resto dell’Italia le negligenze burocratiche ed amministrative, dall’altra parte ne consegue un aggravio di tasse e imposte per i cittadini. QUINDI IL FEDERALISMO VUOL DIRE ESCLUSIVAMENTE NUOVE TASSE A LIVELLO COMUNALE, REGIONALE E PROVINCIALE MA VUOL DIRE, DI CONSEGUENZA, RIDUZIONE DELLE TASSE A LIVELLO NAZIONALE. Con il federalismo municipale già approvato e con l’approssimarsi del federalismo Regionale e Provinciale, vi saranno nuove tasse, imposte e tributi e aumenteranno quelle esistenti. Le Regioni e le Provincie potranno aumentare il bollo auto, aumentare le accise locali sui carburanti, le addizionali regionali, le imposte sui consumi di gas ed energia elettrica (imposte sul consumo) ecc.
I soggetti esclusi da queste “NUOVE TASSE
Non ci crederete ma sono gli immobili dello Stato del VATICANO (altro regalo per i voti dei cattolici, non dei credenti come me), gli immobili dello STATO (non si capisce perché), le scuole private, quindi cattoliche, e le cliniche private quindi, regali a chi possiede diversi immobili affittati.
Tolti questi quattro soggetti chi resta a pagare le nuove tasse dei pidielleghisti? I soliti stupidi.
Vediamo allora chi sono gli stupidi ovvero i soggetti più colpiti e tartassati da questo “spot della Lega, dal pasticcio che crea confusione, danni e aumenta le tasse”. Anche i sindaci sono critici.


I soggetti inclusi. Il federalismo fiscale municipale non piace ai:
COMMERCIANTI E ARTIGIANI DEL VENETO, NON PIACE NEANCHE ALLE PMI DEL NORD, in particolare ALLE PICCOLE IMPRESE DEL NORD EST (soprattutto del Veneto), che temono l'arrivo di nuove tasse, agli ALBERGATORI per l’introduzione della tassa di soggiorno, 5 euro al giorno per persona».
Ora, visto che gran parte delle nuove tasse e imposte entreranno in vigore dal 2014, chiediamoci il perché: “elementare Watson”. Nel 2013 ci dovrebbero essere (condizionale) le elezioni politiche. Se i PIDIELLEGHISTI fanno entrare in vigore da subito la legge sul federalismo municipale, il salasso sui leghisti padani e sul resto degli italiani onesti comporterà una emorragia di voti dalla Lega/Pdl agli altri partiti oppure aumento dell’astensionismo. Allora si è pensato intanto di sbandierare un ipotetico successo per portare a casa altre poltrone (vedi rimpasto e aumenti di sottosegretari che ci costeranno altri milioni di euro) senza aumentare le tasse da subito, poi, una volta vinto le elezioni del 2013, si faranno partire i salassi con l’entrata in vigore delle varie tasse contenute nella legge MINCULPOP (Mi INculo il POPolo). Come Mussolini solo il MINCULPOP era il Ministero della Cultura Popolare e non tasse.
Comunque è una riforma che si applicherà in 7 anni e quindi, come al solito, è la solita “bandierina” la lega vuole esporre mentre le concessioni di Berlusconi sono per sopravvivere e bloccare i suoi processi. Insoddisfazione espressa da Massimo Zanon, presidente di Confcommercio: «L'effetto immediato del federalismo municipale sarà solo l'introduzione di nuove tasse, che per i nostri settori si tradurrà nell'aumento dell'imposta legata all'IMU e nella reintroduzione della tassa di soggiorno». «Del federalismo abbiamo bisogno tutti ma con il federalismo questo provvedimento, per ora, c'entra ben poco: non vedo tagli significativi agli sprechi, mentre chi paga le tasse ne pagherà ancora di più. Non siamo più le galline dalle uova d'oro». Si stima che il passaggio dall'ICI all'IMU comporterà per le imprese un aggravio di 812 milioni di euro, pari al +16,6% in Veneto (108 euro di media per ciascuna unità immobiliare).

ANALIZZIAMO ALCUNI DEGLI ARTICOLI PIU’ IMPORTANTI.
Art. 2 – commi da 10 a 12. Comuni sceriffi nella lotta all’evasione. In pratica una stronzata: riguarda esclusivamente il maggior gettito derivante dall’accatastamento degli immobili cosiddetti “fantasma” e l’accesso all’anagrafe tributaria “potrà essere concessa” dal Tesoro (quindi non è sicuro che l’avranno) solo relativamente ai contratti d’affitto, contratti energia elettrica, gas, acqua e solo per gli immobili siti sul proprio territorio. In pratica i comuni non potranno fare gli sceriffi sui redditi personali e patrimoniali dei propri cittadini e di quelli che, pur non residenti, hanno in quel comune seconde e terze case, ville, appartamenti ecc.
Art. 2 (comma 1/9) - Dal 2011 relativamente dagli immobili ubicati nel loro territorio i comuni incasseranno il 30% del gettito dei seguenti tributi: imposta di registro e bollo su atti soggetti a trascrizione, imposta di registro e bollo sui contratti di locazione relativi a immobili, imposta ipotecaria e catastale, Irpef sui redditi fondiari, tributi speciali catastali, tasse ipotecarie, cedolare secca sugli affitti.
Art. 2 – commi da 1 a 9. Cedolare secca: Si tratta di una nuova tassa che dovrebbe far risparmiare i proprietari di immobili. Altra legge dunque per far risparmiare soldi ai ricchi proprietari di immobili. In pratica il proprietario che concede in affitto un’immobile pagherà all’inizio il 21% del canone annuale o il 19% per i contratti cosiddetti agevolati indipendentemente dagli altri suoi redditi evitando quindi di far scattare un’aliquota Irpef più elevata.
Art. 4 – La tassa di soggiorno: I Comuni capoluogo di provincia e comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte potranno istituire un'imposta di soggiorno a carico di chi alloggia negli alberghi. L'imposta sarà di 5 euro per notte di soggiorno. Pertanto dalle prossime ferie se prenotate un albergo al mare, ai laghi o in montagna aggiungete 5 euro al giorno per persona. Se siete in quattro e prenotate 10 giorni di vacanza il costo vi aumenterà di 200 euro. Ma quanto saranno bravi questi Pidielleghisti fautori del federalismo municipale
Art. 5 – Sospensione del divieto di aumentare o mettere le addizionali irpef: Tremonti aveva bloccato la possibilità per i Comuni che non lo avessero fatto precedentemente al 2009 di applicare o aumentare l’addizionale irpef comunale. Oggi, con il federalismo municipale questo divieto viene sbloccato e quinti i comuni potranno mettere quest’altra tassa. Per Fabriano non c’è problema in quanto essendo già al massimo (0,8%) non può essere aumentata. L’aumento o la istituzione di questo tributo è retroattivo dai redditi del 2010.
Art. 6 – Imposta di scopo: o Tassa TI SCOPO: Con un Dpcm da adottare d'intesa con la Conferenza Stato-Città e autonomie locali entro il 31 ottobre 2011, verrà inserita questa imposta di scopo. In pratica se un comune vuole fare un’opera pubblica e non ha i soldi o non li può ottenere dallo Stato, allora si finanzia inserendo questa nuova tassa che potrà durare fino a 10 anni, potrà finanziare l’intero ammontare della spesa e quindi sarà a carico solo di chi ha redditi (busta paga soprattutto). E’ previsto anche che se i lavori non iniziano entro due anni da quando il comune inizia a spremerti, la tassa dovrà essere restituita. COL CAZZO CHE I COMUNI TI RIDANNO I SOLDI INDIETRO. (Ma di chi sarà questa bella pensata del “Porcellino Padano DOP”?).
Art.7 – Federalismo fiscale municipale: guarda caso questa tassa entrerà in vigore dal 2014 perché non ci ha capito una mazza neanche chi l’ha scritta come funzionerà. Il nuovo sistema tributario dovrebbe raggruppare circa 45 tributi comunali. Ci vorranno i decreti delegati, quindi questa legge è nata già morta ovvero ha abortito due nuove forme di imposizione municipale: una imposta municipale propria e una imposta municipale secondaria. Il problema adesso è capire: se io di questi 45 tributi oggi ne pago solo due (tassa rifiuti e accise sull’enel), quanto pagherò domani se ne raggruppano 45 tasse in una? Ne pagheremo 45 perché non si saprà cosa c’è nell’IMU.
Art.8-9 - Le ulteriori novità del 2014: A partire dal 2014 la grande novità sarà l’IMU cioè l’Imposta municipale unica che andrà a sostituire alcune imposte locali con un gettito stimato complessivamente di 11 miliardi e 570 milioni. l’imposta sulle concessioni statali dei beni demaniali marittimi, per le concessioni statali per occupazione e uso di beni del patrimonio indisponibile, la tassa per l’occupazione di spazi pubblici regionali, concessioni regionali e l’addizionale regionale sull’acqua.
l'Imposta Municipale Unica (IMU) sostituirà anche l'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) e sarà molto più salata, per garantire un minimo di entrate anche a quei Comuni che altrimenti sarebbero penalizzati dal federalismo. L'aliquota sarà del 7,6 per mille, con un aumento del 18,75% rispetto all'ICI. Quindi l’abolizione dell’ICI era solo una balla elettorale. Non solo: l'IMU non sarà deducibile. A dispetto delle imprese, dunque, a beneficiare della nuova Imu saranno i proprietari di seconde case, che pagheranno meno.
Con il nuovo meccanismo i Comuni avranno facoltà di aumentare la pressione fiscale sulle imprese, mentre prima era d'obbligo la riduzione alla metà dell'IMU per gli immobili produttivi delle imprese o dati in locazione.
Facciamo qualche esempio:
·        Per un ufficio di oltre 100 mq (7 vani catastali) qualificato come immobile strumentale l'ICI è di 595 euro, mentre l'IMU sarà di 707 (+ 112 euro);
·        Per un supermercato di medie dimensioni in semi-periferia in una grande città si passa dai 17.227 euro di ICI ai 20.458 di IMU (+3.231 euro);
·        Per un capannone produttivo di circa 500 mq nella zona industriale di una città di provincia si pagava 12.174 euro di ICI contro i 14.456 di IMU (+2.282).
·        Per un negozio di 50 mq in zona semi-centrale di città di provincia, a fronte di una ICI di 858 euro l'IMU sarà di 1.018 (+ 160 euro).

Art.10 – Questo articolo entrerà in vigore nel 2014: quindi è inutile che ve lo spiego, è troppo complicato anche per me. Tratta le imposte in caso di trasferimenti delle proprietà: 9%  o 2%. Ma per “atti traslativi a titolo oneroso della proprietà” hanno inserito tanti di quei casi che sarà difficile districarsi. Ci penseremo nel 2014.
Art.11 – Istituzione di una tassa (sempre in vigore dal 2014: insomma che cazzo l’hanno fatta a fare una legge che in larga parte entra in vigore nel 2014): Comunque: L'imposta viene introdotta dal 2014 con deliberazione del consiglio comunale per sostituire: la (Tosap), il canone di occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap), l'imposta comunale sulla pubblicità (Icpdpa), il canone per l'autorizzazione all'installazione dei mezzi pubblicitari (Cimp).
Maurizio Corte

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