mercoledì 11 aprile 2018

Camerano: la tariffa rifiuti a carico delle famiglie risulta tra le più basse di tutta la Provincia


Andando ad analizzare e confrontare i dati dell’ultimo triennio (2016-2017-2018) delle tariffe domestiche per il conferimento dei rifiuti del Comune di Camerano e i Comuni limitrofi e più rappresentativi della Provincia di Ancona, è possibile constatare che i cittadini Cameranesi hanno delle tariffe sensibilmente più basse rispetto agli altri Enti Locali.

Se prendiamo in considerazione una famiglia composta da 4 persone che risiede in un appartamento di 90 mq, la tariffa domestica di Camerano dovrebbe assestarsi su € 75 annui (€ 6,25 mensili esclusa iva e addizionale provinciale) che rappresenta una variazione in diminuzione di circa il 23% rispetto al 2017. 
Curiosando tra le tariffe deliberate e pubblicate sul MEF (www.finanze.gov.it) della Provincia di Ancona, è possibile rilevare che, per la stessa fascia di nucleo familiare, nei Comuni limitrofi come Castelfidardo si paga € 194 annui (ossia un importo maggiore € 119 annui corrispondente a +160% rispetto a Camerano), Numana € 208 (in più € 133, +178%), Osimo € 254 (in più € 179, +239%), Loreto € 255 (in più € 180, +241%), Sirolo € 289 (in più € 214, +286%) e Ancona € 290 (in più € 215, +287%). Nella migliore delle ipotesi si può pagare più del doppio, con variazioni medie di tariffa che rispetto al 2017, per tutta Ancona Sud, sono fortunatamente al ribasso (solamente Castelfidardo, Ancona e Sirolo hanno dei dati in aumento). 
Anche se dai dati esposti è possibile osservare che le famiglie Cameranesi sostengono un minor costo rispetto ad altri Comuni, l’analisi generale serve solamente a dare un dato di misurazione di massima su cui ogni ognuno può effettuare le proprie considerazioni; le simulazioni infatti non possono considerarsi esaustive, in quanto ogni Ente ha prestazioni, modalità e problemi differenti nell’espletamento del servizio.

A quanto sopra si aggiunge che Camerano risulta essere il primo Comune della Provincia ad adeguarsi al nuovo Decreto del Ministero dell’Ambiente, che stabilisce i criteri per la realizzazione da parte degli Enti Locali di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti dalle utenze al servizio pubblico. Il fine della tariffazione puntuale è quella di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, cercando di sensibilizzare, responsabilizzare e premiare il più possibile i comportamenti virtuosi. 
A differenza degli anni passati, se l’utenza ha una produzione elevata di rifiuto indifferenziato pagherà una tariffa più alta rispetto a chi rimarrà nei parametri previsti dal Piano Tariffario. Tale sistema va a premiare chi effettua correttamente la raccolta e crea una diramazione verso coloro che sono meno virtuosi.  
Rispetto all’anno scorso le famiglie con “6 o più componenti” hanno un risparmio di tariffa fino al 32° conferimento, con “5 componenti” avranno un risparmio fino al 29° conferimento, con “4 componenti” risparmio fino al 21° conferimento, con “3 componenti” risparmio fino al 19° conferimento, con “2 componenti” risparmio fino al 18° conferimento, con “1 componente” risparmio fino 12° conferimento.
In definitiva i risparmi sono maggiori per le famiglie numerose e a scalare minori per i nuclei formati da una sola persona.
Le frazioni di rifiuto che determinano le tariffe, come già scritto, sono quelle relative al secco indifferenziato (buste/bidoni neri). Non sono definiti ulteriori addebiti per i conferimenti di plastica, carta, vetro, umido, verde, pannoloni, ingombranti.

Assessore Rifiuti
Costantino Renato





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